TERRE D'ACQUA: UN OBIETTIVO POSSIBILE

 Appartamento Le Risaie, Vercelli (prezzi aggiornati per il 2024)

 

Il programma 2025 del Consiglio Regionale della nostra Associazione si è posto un obiettivo ambizioso, ma non impossibile. In un tempo un cui, a dispetto di ogni dichiarazione e intento di riduzione del consumo di suolo, la logistica e l'agrovoltaico avanzano nei territori di pianura del Novarese e del Vercellese prefigurando un futuro dove il paesaggio potrà subire un mutamento radicale difficilmente reversibile, il progetto del Parco delle terre d'acqua che vedrà al centro le Grange degli ex possedimenti dell'abbazia di Lucedio, assume un significato emblematico: la tutela di una terra di pianura singolare per la risicultura che ancora si svolge, ricca di riferimenti storici ancora presenti quali i possedimenti Cavouriani di Lery e le Cascine, testimonianze materiali di un monachesimo insediatosi nel cuore dell'epoca medioevale proveniendo d'oltralpe. Le premesse per un progetto di tutela ci sono dunque tutte: la cultura della coltivazione del riso, la presenza Cavouriana, le testimonianze del passato medioevale di queste terre, la sostanziale sin qui mantenuta non compromissione del territorio. Come tutti i progetti ambiziosi si tenterà un avvicinamento graduale e a tappe. D'apprima, come il programma 2025 ha indicato, la presentazione formale di una proposta di tutela che potremmo definire di minima, ossia attraverso gli strumenti previsti dal Codice dei beni culturali, presentare alla Commissione Regionale Paesaggio , una proposta di tutela delle Grange e dei loro territori contermini presenti in Comune di Trino Vercellese, proposta compiutamente corredata dai riferimenti cartografici e prescrizionali necessari, ma accanto a questa iniziativa far crescere, con il coinvolgimento degli Enti del territorio, il progetto più ampio, ossia quello dell'istituzione di un Parco Regionale delle terre d'acqua ovvero di quell'ampio e unitario ambito della pianura vercellese e novarese che si qualifica in maniera quasi esclusiva per la presenza della coltivazione risicola. Siamo convinti che solo una Legge Regionale, istitutiva del Parco ( parco che potrebbe essere anche accorpato a quello esistente dl Po) può essere in grado di raggiungere gli obiettivi di tutela di una terra bella, ma oggi fragile perché insidiata dal miraggio di utilizzi più reditizzi (agrovoltaico e logistica in primis), ipotesi queste ultime tutt'altro che remote, ma cronaca quasi quotidiana di questi tempi. Non possiamo nascondere che solo la capacità di coinvolgere gli Enti del Territorio: Regione/Provincia/Comuni può garantire il risultato e quindi il progetto di tutela si deve legare anche ad una prospettiva di valorizzazione sostenibile dei territori in termini di fruizioni e di ricadute positive sulla sua economia, diventando obiettivo ambizioso, qualificante e capace di motivare e coinvolgere gli amministratori locali perché insieme riescano a elaborare un testo legislativo capace di superare il percorso Consiliare e giungere alla meta indicata. Italia Nostra Regione, in questo dovrà avere la capacità di conservare il primato di questa proposta, cercare alleanze, contributi e sostegni per questo progetto. Indichiamo che un convegno di presentazione potrebbe essere il suo atto fondativo.

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