LE TERRE RARE

 

 

 

 Le continue notizie della ricerca e della occupazione di terre da parte delle logistica, ci fa pensare che la questione delle "terre rare"che sembra essere al centro della contesa geopolitica, non sia soltanto legata ai materiali rari e " preziosi" per la conquista delle nuove frontiere dell'intelligenza artificiale, ma e forse più banalmente, possa riferirsi pure a questa insaziabile necessità di spazi "vitali" per un'economia che, a dispetto di alcune previsioni, non sembra, al momento, abbandonare la sua dimensione globale (dazi permettendo) e quindi continui a far circolare le sue merci da un capo all'altro del mondo e che per questa sua dimensione abbia poi necessità di essere supportata da una infrastrutturazizone logistica corrispondente. Il Piemonte, nodo infrastrutturale di transito e di deposito lungo l'asse sud/nord e oves/est, sotto questo profilo sembra che sia diventata terra rara per eccellenza. Dal nostro punto di vista ne fa le spese il paesaggio, la sua immagine interiorizzata nella nostra memoria  e nella nostra percezione. Naturalmente quasi nessun freno viene posto dalla politica ( vedasi la recente bocciatura del progetto di legge regionale, seppur esile e modesto). Difficile che i governi (ai diversi livelli territoriali) si oppongano o frenino. La regola del: "basta che investino" sembra ormai assunta come unico criterio regolatore e programmatore  e se questo è vero, non aspettiamoci né ora, né poi alcum freno. Le ultime notizie che provengono da Novara sono illuminanti a riguardo. La morsa d'assedio che stringe la città si sta completando. La dimensione di 100 campi di calcio di cemento, tutti in un colpo solo, è stata  appprovata senza nè ma, né se, solo pochi giorni dopo che il Sindaco della città aveva elogiato Novara come città del verde. Poi si dice che insieme a questo progetto verranno eseguite opere di compensazione ambientale rilanciando il parco dell'Agogna. Tutto bene, ma forse lo si potrebbe fare lo stesso senza pagare il dazio del sacrificio di 53 ettari di terra agricola e non ci sembra che ci sia un equo bilanciamento tra le due cose. La città della pianura che si ergeva verso il cielo con la cupola dell'Antonelli, circondata dalle terre d'acqua sullo sfondo della catena alpina dominata dal Monte Rosa, la terra solcata dal volo degli aironi è emblematica della mutazione antropologia del paesaggio, un tassello di un processo che procede, che va avanti contro ogni nostra speranza, sopraffatta da un'economia di transito, energivora come poche, affamata di terre, espropriate a tutti noi che non saremo risarciti da nulla.         

            

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