MEISINO: IL MINISTERO AMBIENTE ATTIVA L'ISPRA




Non è rimasta senza ascolto la petizione inoltrata al Ministero Ambiente in merito al progetto che riguarda l'area del Meisino. Il Ministero ha avviato una procedura finalizzata ad acquisire gli elementi tecnici che potrebbero legittimare il suo intervento a protezione dell'area. E' stato attivato  l'Ispra che è l'istituto superiore per la ricerca ambientale a cui è stato il compito   di relazionare al Ministero in merito. Uniamo a questo post la nota Ministeriale che ha dato conto di tutto ciò. Un primo considerevole risultato ottenuto, certamente non risolutivo, ma potenzialmente molto interessante a cui occorre guardare con attenzione e prudente fiducia.

  • Ministero dell’Ambiente e 
  • della Sicurezza Energetica 
  •  DIREZIONE GENERALE ECONOMIA CIRCOLARE E BONIFICHE 
  •  Ex Divisione IX DG-USSRI Tuteliamo l'ambiente! 
  • Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma Tel. 06-5722.5200 

  • Pec.Mase.Gov.it ISPRA Centro nazionale per le crisi, emergenze ambientali e danno protocollo.ispra@ispra.legalmail.it

  •  e p.c. Italia Nostra Consiglio Regionale del Piemonte adrianamyit@pec.it virginiacuffaro@pec.ordineavvocatitori no.it Comitato “Salviamo il Meisino” salviamoilmeisino@gmail.com 

  • Oggetto: richiesta di intervento statale ex art. 309 D.lgs. 152/2006 - Parco del Meisino sito in Torino, zona a Protezione Speciale (ZPS IT1110070).

Con nota acquisita al prot. mase 162554 del 09/09/2024, è pervenuta alla scrivente Divisione l’allegata richiesta di intervento statale ai sensi dell’art. 309, co. 1, D.lgs. 152/06, e relativa documentazione, da parte dell’organizzazione Italia Nostra Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato “Salviamo il Meisino”, d’ora in vanti anche solo “Istanti”. Gli Istanti, con la predetta richiesta di intervento, hanno lamentato il possibile danno o minaccia di danno ambientale in conseguenza della realizzazione, nell’ambito del PNRR Missione 5 - Componente 2 - Investimento 3.1, del “Centro per l’educazione sportiva e ambientale Meisino” approvato dal Comune di Torino con deliberazione n. 404/2024. In particolare, gli Istanti hanno precisato che: “Il progetto si suddivide in due Cluster. Il primo prevede che in una vasta zona boscata e di suolo vergine, a seguito della rimozione di un numero non specificato di alberi anche di grandi dimensioni, verranno installati impianti sportivi permanenti o semipermanenti per cinque distinte discipline sportive: pump-truck (installazione di due circuiti lunghi 155 e 70 metri, composti da 136 e 58 elementi modulari posati sul terreno); skills bike park (realizzazione di tre circuiti composti di 25 elementi modulari posati sul terreno); ciclocross (percorso permanente di lunghezza di circa 1km, segnalato, che potrà essere esteso in caso di manifestazioni fino a raggiungere 3km) e una passerella ciclopedonale. Il secondo Cluster è relativo all’area adiacente dell’ex-galoppatoio militare. I fondi europei destinati al recupero di impianti sportivi verranno impiegati per un’area sulla quale non ci sono impianti sportivi da rigenerare. il terreno è libero da strutture e classificato come riserva naturale e ZPS con aree umide attigue e zona esondabile. Verranno installate strutture metalliche, con funzione di percorsi ID Utente: 15786 Resp.Set: Scambia M. ID Documento: USSRI_09-Set_02-15786_2024-0086 Ufficio: USSRI_09-Set_02 Data stesura: 25/09/2024 Data: 25/09/2024 Firmato digitalmente in data 26/09/2024 alle ore 07:16 Pag.2/2 pedonali, insistenti sulla delicata area umida presente, al fine di svolgervi non meglio precisate attività didattiche; verrà effettuata una riduzione selettiva della vegetazione”. Quindi gli Istanti ritengono che dall’esecuzione di tale intervento possa derivare un danno ambientale in relazione alle seguenti circostanze: “la posa di strutture permanenti di notevoli dimensioni per il ciclocross e il pump track, l’abbattimento di alberi che questo comporterà; per quanto attiene alle opere realizzate nella Zona Protetta, a queste conseguirà un aumento della pressione antropica all’interno della ZPS stessa. Inoltre, l’ecosistema verrà danneggiato in maniera diretta con abbattimento di alberi e riduzione di vegetazione; a ciò conseguirà un danno all’avifauna, in termini di perdita di aree di sosta e di riproduzione dell’avifauna e aumento di stress della fauna conseguente all’aumento di persone e del rumore. Anche l’aumento dell’illuminazione artificiale avrà un impatto negativo su avifauna e chirotteri. La stessa gestione dell’impianto sportivo, poi, causerà dei danni all’ambiente. In primo luogo, si pensi allo spostamento dell’attrezzatura sportiva (es. bersagli per tiro a segno per la disciplina del tiro con l’arco): non è chiaro con che modalità (trasportate mediante mezzi a motore?) né con che cadenza; ovviamente laddove la sistemazione e lo spostamento dei bersagli venisse effettuato con l’utilizzo di mezzi a motore ciò comporterebbe un’incidenza negativa su flora e fauna. Stesso discorso vale per il rimessaggio e lo smontaggio delle attrezzature (pedane modulari) per le discipline del pump truck e dello skills bike park, la realizzazione di gare di ciclocross e di altri sport, previste dalla VINCA. Altro grave impatto sull’avifauna avverrà in conseguenza delle demolizioni e ristrutturazione degli edifici dell’ex galoppatoio (che si trova all’interno della ZPS) e di altre strutture. Peraltro, tale impatto è riconosciuto dalla VINCA. Il diradamento della vegetazione arborea si verificherà anche a causa della realizzazione della passerella di collegamento con l’area esterna alla riserva naturale che, si ribadisce, appare superflua in quanto le due aree sono tra loro attualmente già ben collegate”. Il tutto come meglio dettagliato nella documentazione allegata alla lista di controllo per la richiesta di intervento statale ex art. 309, D.lgs. 152/06. Ciò premesso, la scrivente Amministrazione trasmette ad ISPRA l’indicata documentazione, con richiesta di valutare, anche eventualmente avvalendosi del sistema agenziale SNPA, se i fatti lamentati dagli Istanti siano suscettibili di integrare fattispecie di danno ambientale o minaccia di danno ambientale ai sensi e per gli effetti della Parte VI del D.lgs. 152/2006 ed eventualmente indicare le misure di riparazione ritenute necessarie. Si ringrazia per la collaborazione istituzionale. 

 Il Dirigente Eugenio De Francesco

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