AOSTA: LA "PICCOLA ROMA" SOTTO ASSEDIO
Con un progetto che è stato oggetto (e lo è ancora) di forti polemiche anche a livello politico, il Municipio di Aosta, con il parere contrario, ma non vincolante, della Commissione Edilizia, ha rilasciato, circa un anno fa, il Permesso per un massiccio intervento edilizio (una sostanziale ristrutturazione urbanistica), sito all'interno del perimetro di centro storico cittadino e nei pressi della porta dell'Arco di Augusto. La piccola "Roma delle Alpi" rischia con il favore espresso dalla Soprintendenza Regionale e il successivo assenso della Struttura Tecnica Municipale di vedere un pezzetto di città storica perdere i suoi connotati ed essere sostituita da un prodotto edilizio che per dimensioni di scala e architettura, sovrasterà l'impianto storico in quella porzione di città tanto vicina all'importante vestigia Romana. Tanto sembrerebbe stato possibile, ma il condizionale è d'obbligo essendo da più parti contestata la legittimità del Permesso, dalla sopravvivenza, a livello locale, della legge "casa" nazionale, tradotta poi in una normativa regionale che tutt'ora è vigente e sembra permettere deroghe tanto dirompenti rispetto al quadro normativo disegnato dallo strumento urbanistico locale e dallo stesso Piano Paesaggistico Regionale. Dalla Valle è venuto un appello rivolto anche a Italia Nostra perché la questione esca dagli stretti confini regionali e diventi oggetto di una riflessione e di un dibattito più esteso che veda imputata una legge che applicata a contesti delicati e storici può provocare effetti solo negativi, positivi soltanto per chi ne può approfittare per trarne vantaggi economici rilevanti.
Per esemplificare il problema, riproduciamo qui sotto due file: lo stato di fatto e quello di previsione in una loro sezione di progetto.
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