PIEMONTE: IL PARADISO PUO' ATTENDERE



Non sono bastati anni per trovare una soluzione finale, sostenibile e stabile dell'accesso estivo al col del Nivolet ( forse se ne parla da 50 anni, quasi il tempo trascorso da quando il redattore di queste righe passava un anno da quelle parti), eppure siamo ancora alle sperimentazioni, quasi ad iniziare tutto da capo, facendo cadere i veti che in questi ultimi anni avevano precluso l'accesso automobilistico all'ultimo miglio prima del colle. Proprio impossibile trovare una buona soluzione finale? Mettere un numero chiuso all'accesso ? Istituire un tiket ? Mettere un servizio di navette ? Ci hanno già provato. Ma dove farle partire? La risposta non è facile. Il problema sta in una contraddizione non facile a risolversi. Un Parco Nazionale è un'area protetta e come tale può sostenere l'assalto contemporaneo di centinaia e centinaia di auto in un sol giorno, tutte dirette al cuore ? Probabilmente no, sicuramente no e sono i numeri che fanno il problema e non lasciano trovare una soluzione soddisfacente. Probabilmente bisognerebbe trovare un rimedio che sarebbe accusato di essere antidemocratico, ma il turismo è una macchina che non si ferma facilmente e quando parte addio. Da qui l'appello del nostro Consiglio Regionale e della Sezione di Torino per una moratoria alla decisione di sospendere la sperimentazione da anni in corso.

 Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico artistico e naturale della Nazione

Consiglio Regionale del Piemonte

Via Massena, n. 71 – 10128 Torino

Tel. 011/500056; email piemonte-valledaosta@italianostra.org

Alla Città Metropolitana di Torino

protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it

urp.cittametropolitana.torino.it

Regione Valled'Aosta

gabinetto.presidenza@pec.regione.vda.it

Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso

segreteria@pngp.it

info.vda@pngp.it

info.pie@pngp.it

Comune di Ceresole

ceresole.reale@cert.ruparpiemonte.it

Comune di Pont Valsavarenche

info@comune.valsavarenche.ao.it

protocollo@pec.comune.valsavarenche.ao.it

Torino, 25 giugno 2024

prot. 18/24

OGGETTO: SOSPENSIONE DEL PROGETTO “A PIEDI TRA LE NUVOLE” NEL PARCO

NAZIONALE GRAN PARADISO.

Il Consiglio Regionale Piemonte-Valle d’Aosta di Italia Nostra e la Sezione di Italia Nostra Torino, con l’approssimarsi del periodo di maggior afflusso turistico nelle valli del Parco Nazionale Gran Paradiso, esprimono la propria preoccupazione per la decisione assunta dai vertici dell’Ente Parco di non riproporre, nell’anno 2024, il progetto “A Piedi tra le Nuvole”. La mancata chiusura, nelle giornate domenicali di luglio ed agosto, della Strada Provinciale N. 50 nel tratto che dai Laghi del Serrù conduce al Piano del Nivolet, ci fa temere un vero e proprio assalto di turismo “mordi e fuggi” con conseguenze difficilmente calcolabili sull’ambiente naturale nel suo insieme e sul benessere della fauna selvatica in particolare.

Non possiamo che condividere l’intento dell’Ente di voler andare oltre la fase di sperimentazione per dar vita ad un progetto più avanzato. Ci lascia tuttavia perplessi la scelta di intraprendere tale percorso partendo dall’azzeramento di un’iniziativa proseguita per vent’anni e che aveva trovato vasto consenso tra i frequentatori dell’area protetta. Passare dagli otto giorni di chiusura ai cinque e dalle domeniche a non ben precisate giornate feriali non ci appare un passo in avanti nella difesa dell'ambiente naturale e del paesaggio, come invece sarebbe opportuno.

Comprendiamo che esistano difficoltà logistiche ed oneri economici legati alla gestione dell’iniziativa. Non ci appare invece chiaro perché proprio quest’anno i problemi abbiano assunto caratteri di gravità e di urgenza tali da imporre decisioni drastiche ed improvvise.

Prendiamo atto che gli studi effettuati dall’ente hanno portato alla conclusione che chiusure così brevi nel corso della giornata possono rivelarsi addirittura più rischiose in termini di investimento stradale di fauna selvatica. Ci sentiamo tuttavia di chiedere se il ritorno massiccio ad un afflusso incontrollato non possa creare a quella stessa fauna danni ancora più gravi e difficilmente rimediabili. Senza contare le ripercussioni negative proprio sul turismo consapevole e maturo che si vorrebbe favorire: gli appassionati della natura, invece di immergersi in un ambiente incontaminato, si ritroveranno alle prese - come accadeva in passato la domenica e come accade oggi nei sabati estivi – con gli stessi ingorghi automobilistici, le stesse emissioni nocive e gli stessi rumori che devono sopportare quotidianamente in città.

Abbiamo appreso dal comunicato del 28 maggio che l’Ente intendeva condividere ogni iniziativa con i <diversi attori del territorio> ma anche che <talvolta sono necessarie scelte di rottura per arrivare a smuovere posizioni di arroccamento>. Nel comunicato successivo, datato 5 giugno, veniva precisato che <in questi ultimi due anni si sono ripetuti i tentativi di giungere ad un accordo con i due Comuni di Ceresole e Pont Valsavaranche che finora non hanno portato ad una soluzione condivisa. Dal momento che la Città Metropolitana di Torino, la Regione Valle d’Aosta e uno dei due comuni (quello di Valsavaranche) si sono detti sorpresi dalla decisione, non dovrebbe essere difficile riaprire un tavolo con tutti i soggetti interessati per arrivare ad una soluzione condivisa.

Da parte nostra auspichiamo che l’Ente Parco riesamini la sua decisione e ripristini per l’anno in corso il progetto “A piedi tra le nuvole” in attesa di metterne a punto un altro più soddisfacente e al passo con le nuove esigenze di un turismo consapevole ed attento ai valori della salvaguardia ambientale.

per il Consiglio Regionale di Italia Nostra Piemonte

la presidente Adriana Elena My

per la Sezione Italia Nostra Torino

Roberto Gnavi

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