TORINO: C .SO BELGIO- VERDE URBANO ADDIO

 



ITALIA NOSTRA 

Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico artistico e naturale della Nazione Consiglio Regionale del Piemonte Via Massena, n. 71 – 10128 Torino Tel. 011/500056; email piemonte-valledaosta@italianostra.orgTorino, 4 Luglio 2023

prot. 19/23
Al Comune della Città di Torino
p.zza Palazzo di Città, n.1
10122 Torino
Al Sindaco Lo Russo
Sindaco@cert.comune.torino.it
ProtocolloGenerale@cert.comune.torino.it
Verde@cert.comune.torino.it
Ambiente@cert.comune.torino.it
direzione.ambienteverde@cert.comune.torino.it

ogg. Alberate di Corso Belgio

L'Associazione Italia Nostra, nell'ambito dei propri fini istituzionali che dal 1955 prevedono compiti di tutela salvaguardia e conservazione del patrimonio storico artistico e naturale della Nazione, difesa del Paesaggio e del patrimonio culturale prende atto di quanto sta succedendo in C.so Belgio circa la volontà del Comune di abbattere 284 aceri contro la volontà dei residenti ed esprime la propria decisa contrarietà all'abbattimento previsto con la delibera n. 528 del 26 luglio 2022. Detta operazione avrebbe conseguenze gravi dal punto di vista ambientale che ricadrebbero sulla salute dei cittadini residenti e menomerebbe il decoro della zona.
Il Lotto n. 3 della Manutenzione Straordinaria Forestazione Urbana denominato ricostituzione di viali urbani avente per oggetto la riqualificazione delle banchine alberate prevede la sostituzione degli aceri negundus presenti con altre piante di dimensioni più contenute. Questo non è accettabile per varie ragioni, e qui in specifico. Gli attuali alberi presenti in c.so Belgio vengono considerati dalla delibera “in condizioni di criticità” ma non vengono riportati i necessari, indispensabili studi sullo stato di salute degli aceri redatti da esperti. E' nostra ferma convinzione che non si debbano abbattere piante se non per un fondato ed effettivo rischio di caduta, che qui non appare evidente, così come non è veritiera l'affermazione che le piante siano a fine ciclo vita poiché piante di quel tipo raggiungono facilmente ed in buona salute l'età di 150 anni. Mentre osserviamo che l'espressione “a fine del ciclo vitale” per gli alberi ha un senso molto relativo ed interpretabile, l'interesse pubblico è sicuramente nel mantenimento di un certo grado di qualità del paesaggio e di fruibilità delle alberate, nonostante oggettive periodiche esigenze di abbattimento di singoli alberi per effettivo rischio di schianto o fitopatologie contagiose. I cittadini residenti nulla sapevano di questa decisione del Comune non essendo l'intervento stato loro comunicato né con essi minimamente pianificato: giusta quindi la loro mobilitazione con richiesta di sospensione immediata del progetto. La tutela del diritto alla salute e ad un ambiente salubre sono sanciti dalla Costituzione (art. 32). Conosciamo bene quali e quanto gravi siano i danni alla salute sia fisica che psichica arrecati dal fenomeno dell'inquinamento atmosferico e Torino è città ad altissima criticità: le piante d'alto fusto, con le loro molteplici funzioni ecosistemiche, dallo stoccaggio del carbonio atmosferico alla rimozione o attenuazione di inquinanti, dalla regolazione della temperatura in periodi di cambiamenti climatici ed estati torride, periodo in cui già viviamo, costituiscono una difesa per l'ambiente ed una grande risorsa per i cittadini. Sappiamo che la riduzione dell'ombreggiatura in un periodo di grande calore come si preannuncia anche questa estate produce patologie e malesseri. E come gli alberi alti a vasta chioma producano la massima ombreggiatura rispetto a nuovi impianti riducendo di oltre 4 gradi le temperature su facciate limitrofe e strade pedonabili sottostanti. E notiamo anche che il Comune consapevole di ciò ha a questo proposito predisposto il Servizio EMERGENZA CALDO con l'obiettivo di ridurre i disagi provocati dalle ondate di calore. L'abbattimento delle alberature non potrà essere compensato dal fatto che le stesse vengano rimpiazzate da altri alberi di minore qualità ambientale e con minori funzioni ecosistemiche, stante la situazione attuale di emergenza climatica. Inoltre la conservazione del patrimonio paesaggistico ed ambientale tra cui ricadono gli alberi di corso Belgio, piantumati negli anni '40, costituisce elemento sancito dal diritto comunitario ed internazionale nonché dalla Convenzione di Aarhus (1998). Gli alberi vanno conservati e tutelati e solo le piante malate vanno abbattute. E alcune compromissioni delle chiome sono sanabili con più accurate ed attente potature. Oltre alla funzione sociale per le persone che vivono in corso Belgio o nei paraggi l'alberata costituisce anche testimonianza di vita vissuta e di memoria, patrimonio culturale della città.
Si vuole qui inoltre ricordare anche il divieto di abbattimenti tra metà marzo e fine agosto, secondo la direttiva europea relativa alla nidificazione (147/2009) e la legge italiana (157/1992), nonché già recepito dal Regolamento del Verde del Comune di Roma e applicabile comunque in ogni periodo dell’anno in presenza di nidi nel raggio di ben 200 metri.
Un progetto di sostituzione di un'intera alberata con attesa di molti anni prima della
ricomparsa delle qualità ambientali desiderabili sembra emanare molto più da
considerazioni di ordine economico e di semplicità di progettazione che non da una priorità di tutela del paesaggio e della qualità urbana.
La nostra Associazione chiede di sospendere l'esecutività della Delibera n. 528 del 26 luglio 2022 e di riformulare a favore della cura specifica e di contorno alle esistenti alberature.


Per il Consiglio Regionale di Italia Nostra Piemonte
la presidente
Adriana Elena My
Per la Sezione di Italia Nostra Torino
Roberto Gnavi

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