ITALIA NOSTRA ADERISCE AL MANIFESTO PER LA NATURE RESTORATION LAW
Comunicato stampa
LEGGE EUROPEA PER IL RIPRISTINO DELLA NATURA, OLTRE 150 ASSOCIAZIONI ITALIANE AGLI EUROPARLAMENTARI: APPROVARLA
CONVINTAMENTE, PER UN’EUROPA DELLA NATURA
E DI UN NUOVO BENESSERE
Al Manifesto per la Nature Restoration Law aderiscono anche centinaia di ricercatori e personalitĂ della scienza e della cultura tra cui Luca Mercalli, Paolo Rumiz, Dacia Maraini, Vivian Lamarque, Sveva Sagramola, Tessa Gelisio.
“Mobilitazione senza precedenti per un’opportunitĂ senza precedenti”.
“La Nature Restoration Law rappresenta la volontĂ concreta di cambiare finalmente passo e mettere la natura al centro delle vite delle persone, in un momento storico in cui la crisi ambientale globale chiede risposte serie e non piĂ¹ rimandabili. Il Parlamento europeo la approvi convintamente”.
Così si chiude il Manifesto per la Nature Restoration Law sottoscritto, in una grande iniziativa, da oltre 150 organizzazioni italiane di livello nazionale e territoriale e da un gran numero di accademici, ricercatori e personalitĂ della scienza e della cultura tra cui Luca Mercalli, Paolo Rumiz, Dacia Maraini, Vivian Lamarque, Sveva Sagramola, Tessa Gelisio. “La Nature Restoration Law - si legge nel Manifesto - è la piĂ¹ grande occasione per rigenerare la natura d’Europa e garantire sostenibilitĂ , futuro e benessere ai suoi cittadini. Ripristinare almeno il 20% del territorio terrestre e marino dell’Unione europea e gli ecosistemi in sofferenza o andati persi;
impedirne l’ulteriore deterioramento; rinaturalizzare i corsi fluviali abbattendo le barriere
artificiali dove creano piĂ¹ danni che benefici; reinserire elementi naturali negli agroecosistemi, per un’agricoltura piĂ¹ sana e ricca di biodiversitĂ , in special modo di insetti impollinatori e uccelli;
promuovere una maggiore strutturazione delle foreste per migliorarne la qualitĂ ; favorire un’opera di greening delle cittĂ , spesso troppo grigie e povere di natura: sono solo alcuni degli obiettivi che la Nature Restoration Law si pone e che, qualora approvata, potrĂ concretamente perseguire negli Stati membri dell’Unione, Italia compresa.
“Ai benefici per la biodiversitĂ - si legge ancora nel Manifesto - se ne aggiungono molti altri, di non minore importanza: il contributo alla crisi climatica in termini di adattamento e mitigazione, un territorio piĂ¹ sano e dunque meno soggetto ad alluvioni, siccitĂ e altri disastri, una migliore conservazione del capitale naturale e dei servizi ecosistemici che produce, un grande contributo alla qualitĂ della vita e alla salute psicofisica dei cittadini. Benefici straordinari, reali e a portata di mano.
“Non solo: la Nature Restoration Law è anche il simbolo concreto di un cambio di passo dell’Unione europea in termini di condivisione profonda, secondo il principio che l'Europa puĂ² vivere, crescere e rafforzarsi solo se a legarla ci sono anche natura, cultura, valori comuni. Se ci sono programmi come quello di proteggere il patrimonio naturale con le sue risorse e la sua bellezza.
“La Nature Restoration Law - conclude il Manifesto - è un’occasione che davvero non puĂ² andare persa. Per tutto ciĂ² ci rivolgiamo al Parlamento europeo e a tutti gli attori istituzionali e politici in campo chiedendo di sostenere convintamente l’approvazione della Nature Restoration Law quale straordinaria opportunitĂ per la rinascita della natura e delle comunitĂ europee.
L’iniziativa delle oltre 150 associazioni e della societĂ civile va così ad arricchire la grande campagna europea a sostegno della legge, che fa registrare oltre un milione di firme e l’appoggio di 4000 scienziati, decine di grandi imprese e centinaia di associazioni, per una mobilitazione realmente senza precedenti.
Il voto decisivo, prima del negoziato finale del cosiddetto Trilogo (Commissione europea, Consiglio dell’Ue, Parlamento europeo) si terrĂ l’11 o 12 luglio nell’Assemblea plenaria dell’Europarlamento.
Chi voterĂ sì alla legge - affermano le organizzazioni del Manifesto per la Nature Restoration potrĂ dire di aver contribuito a quella potrĂ dire di aver contribuito a quella che è potenzialmente la piĂ¹ grande svolta di sempre nell'opera di conservazione a nell’opera di conservazione attiva della biodiversitĂ e di vera transizione ecologica.
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