NOTIZIE DAL NAZIONALE: LA RIUNIONE DEL COORDINAMENTO DEI REGIONALEI

 





VERBALE DEL COORDINAMENTO DEI CONSIGLI REGIONALI

CONVOCATO TRAMITE PRESIDENZA DEL NAZIONALE A ROMA IN DATA 21/04/23 ORE 15

o.d.g.

dal Coordinatore Massimo Maresca


1 Il Coordinamento dei regionali, funzioni e ruoli

2  Comunicazioni dei Presidenti

3  Pianificazione paesaggistica, aggiornamenti e criticità

4  Beni culturali e autonomia differenziata

5. Varie ed eventuali



Presenti:

Massimo Maresca C.R. Campania - Maria Teresa Roli C.R. Piemonte, Renato BOSA C.R. Friuli Venezia Giulia - Adriano Marchini C.R. Veneto, Claudio Ferrari C.R. Emilia Romagna, Domenico Todaro Basilicata - Mauro Gargiulo C.R. Sardegna.

Roberto Cuneo Consigliere Nazionale § Liguria Marina Foschi Consigliere nazionale § Emilia Romagna

MARESCA richiama la delibera istitutiva del Coordinamento CR del 15.9.2007 e le funzioni dello stesso. Roli ricorda l’iter per addivenire- presidente Lo Savio- alla definizione del ruolo del Coordinamento dei Regionali, come collante tra il CDN e i territori, non in ordine sparso, ma come momento unitario nel rispetto del ruolo dirigente del CDN. Si apre il dibattito: gli astanti , tra cui i neofiti presidenti regionali - Ferrari x C.R. Emilia Romagna, Marchini x C.R.Veneto- concordano sull’importanza del ruolo del Coordinamento dei Regionali come momento di collegamento strutturato tra il territorio e il Consiglio Direttivo Nazionale, a cui spetta l’indirizzo di linea politica dell’Associazione. Il Coordinamento Regionali contribuisce approfondendo le tematiche emergenti sul territorio, stimolando il tavolo del Nazionale a corrispondere agli impellenti problemi di tutela e salvaguardia, tramite documenti, pubbliche espressioni e partecipazioni presso le segreterie nazionali in rispetto all’art.9 della Costituzione. Ogni Regionale è tenuto a convocare regolarmente le sezioni afferenti al proprio territorio, richiederne la partecipazione attiva, il rispetto delle scadenze e con i propri contributi esperti fornendo il dovuto sostegno alle attività locali . Solo dal rispetto dei ruoli - come definito ab origine per la nostra Associazione Nazionale- ne addiviene credibilità presso gli Enti Pubblici, possibilità di incidere sulla politica Nazionale, e presso le Regioni, Aree Metropolitane, Province, Comuni per intervenire con ragion di causa sugli strumenti di pianificazione. Occorre essere coesi, contrastando le mire “secessioniste , contenendo e normando le guerre intestine, distribuendo equamente tra i vari organismi della nostra associazione, gli utili che ne possano derivare partecipando a concorsi e gare. La debolezza per contrasti e protagonismi tra le sezioni, la carenza di progettualità e di visibilità, la non coerenza talora sui temi connotanti Italia Nostra – unica tra le associazioni – ha portato ad una progressiva perdita di associati. Da cui al nostro impegno e alla nostra presenza, come sottolinea Bosa- C.R. Friuli Venezia Giulia, che esprime la preoccupazione delle troppe odierne assenze di presidenti o delegati regionali. N.B. Se alcune sono dovute alla contingenza del ponte festivo o comunque giustificate, altre assenze , già prima ricorrenti, sono sintomatiche.

La Presidente Caroli porta il proprio saluto e plauso ai lavori del Coordinamento, dispiaciuta delle assenze.

Il Consigliere Cuneo dice come l’autonomia ci minacci con riferimento alla proposta di legge avanzata con il ddl Calderoli in commissione parlamentare. Altra problematica impellente: previsti dal governo 75 gigabytes da rinnovabili nei prossimi anni 10. N.B. tutti gli incentivi dati alla produzione, ma manca la Rete (vedi Terna). Regioni maggiormente esposte Puglia Sicilia Sardegna Alta Irpinia per l’ Eolico. La Consigliere Foschi, che tanto ruolo ha avuto nel promuovere e sostenere in Coordinamento, ribadisce come sia importante che il tavolo del Coordinamento veda la presenza degli esperti e sia aperto ai Consiglieri. La contingenza del CDN in presenza va colta, e permette tra l’altro che il Coordinamento dei Regionali non produca costi aggiuntivi in quanto i presidenti di ogni regionale sono comunque invitati al CDN. Oltre le possibilità di coordinamento date dalla differita, si potrà quindi convocare il Coordinamento in presenza quanto questa viga per il CDN. Si passa ai successivi punti all’o.d.g.

Maresca (Campania) riprende il tema dei piani paesaggistici come centrale. Cita come esemplari quelli della Toscana e della Puglia, sotto attacco ( entrambi i Regionali oggi assenti). Cita la forte presenza della Soprintendenza nel Lazio ( assente il Regionale) ma come arrivi tardi a Roma ( vedi demolizioni in zona Coppedè). Ottimi i Piani Paesaggistici della Campania ma in corso la variante per le aree vincolate (Galassini). La Regione ha approvato una variante a quello della Costiera Amalfitana per 30 appartamenti in zona vincolata come inedificabile, con latitanza della soprintendenza. Avverso si ricorre. In Regione è in via di stesura il nuovo Piano Paesaggistico che supererà quelli vigenti. Con La soprintendenza è stato avviato e quasi completato il censimento di tutti i vincoli, chiedendo nel merito il parere dei Comuni(!!!) e a questo si ridurrà la coopianificazione con il Ministero. Nel contempo l’ANCI ha dato voce alla richiesta di una politica nazionale sulla casa per il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Il presidente De Luca lamenta di non poter realizzare interventi di edilizia residenziale pubblica ma permette di costruire a favore dei privati nella parti più pregiate della Costiera siti Unesco.

Bosa (Friuli Venezia Giulia) Ribadisce come fondamentale il Coordinamento e il ruolo dei Regionali per la conoscenza del territorio nel rapporto sinergico con le sezioni. Buono il Piano Paesaggistico Regionale (PPR-FVG) approvato dalla Regione Autonoma FVG nell’aprile 2018; valido per la tutela e le indicazioni progettuali con puntuale ricognizione delle componenti paesaggistiche in base al Codice, ma con labilità e scarsa efficacia delle norme di attuazione. Esempi: aggressione a fini turistici nel Tarvisiano con progetti di nuove piste da sci per favorire l’accoglienza alberghiera. E, sempre nel Tarvisiano, la tappa del Giro d’Italia in quota, che ha comportato la pavimentazione in cemento di 8 Km di una strada forestale per raggiungere lo storico Santuario del Monte Lussari, con interdizione per mesi al passaggio sulla strada turistica della Val Saisera, da Valbruna fino al borgo Lussari, per interventi di “messa in sicurezza”.

Ferrari (Emilia Romagna): neopresidente. Fa presente la pressione per insediamenti di poli per la logistica nel Piacentino e nel Parmense ( no delle sez. di Parma e Colorno) , con consumo di suolo agricolo (800 mila mq già occupati). Sollecitato a pronunciarsi ad opponendum nel merito a latere delle sezioni interessate e di movimenti locali. Continua pressione per installazione pale eoliche sul crinale appenninico a 4 km. da sedimi vincolati e prospicienti le coste del Riminese. Progetto contestato di ciclabile nel lungo costa del ravennate, considerando le trasformazioni indotte per la messa in sicurezza. Tentativo di superamento del vincolo assoluto al castello di Torrechiara a favore del Salumificio Galloni, che utilizzando surrettiziamente la possibilità di ampliamento nelle vicinanze di uno stabilimento esistente previsto dall’ art.53 L.U.R, ha proposto un insediamento a 8 km di distanza in prossimità del castello. Opposizione sostenuta dalla soprintendenza. Iniziativa delle sezioni di Parma e Reggio Emilia per convegno sulla costruzione della diga di Vetto (torrente Enza). Su tale ipotesi la consigliera Foschi si esprime in netta contrarità, coerentemente al minimizzare le grandi opere ( grandi opere- grandi impatti), favorendo opere minori ( casse di espansione, vasche di laminazione) . Meglio però lasciare libera divagazione al corso d’acqua , intercettando l’acqua in bacini nei periodi di piena. Già a regime dopo 20 anni la diga di Ridracoli risulta atta a fornire irrigamento a tutta la Romagna. A fronte di questa problematica, analoga nella pianura padana per tutti gli affluenti, si propone che i Regionali attivino contributi esperti per approfondimenti specifici conformi al mutamento climatico in essere e in divenire.

Marchini (Veneto) : due le priorità insite nel suo mandato di neo presidente Regionale. A) il rapporto diretto con la Regione nel suo legiferare in materia urbanistica. Da cui l’importanza di confronto nel Coordinamento e di linea espressa in CDN ( presenti 2 consiglieri nazionali (Abate e Fersuoch) B) Convocare e coordinare le sezioni di competenza (n. 13 ). N.B. non sempre tutte partecipi e ognuna con il suo “stile”di intervento in cui si possono contrapporre quelle vocate alla comunicazione e turismo per la conoscenza del territorio , a quelle centrate sulla tutela talvolta in contradditorio o contrasto su quanto attivato dagli Enti Locali e con rapporti (amore e odio) con la Soprintendenza. I problemi più urgenti e le contraddizioni talvolta inconciliabili, da cui al ricorso ad esposti, sono relativi a: viabilità pedemontane, su Venezia il problema di collegamento con l’aeroporto con collegamenti ferroviari a cappio ( previsione di spesa 600 miIioni di Euro solo in fase di progetto), pressione turistica devastante, valorizzazione economica dell’Arsenale inficiandone l’aspetto storico culturale ( Brugnaro sindaco di Venezia ..ruspante imprenditore..), l’impatto sulle Dolomiti delle olimpiadi 2020/26 con i collegamenti nella conca di Cortina, alto Comelico vincolo “vestito” adesso contrastato, Piano Paesaggistico avviato nel 2008 mai portato avanti dalla Regione ( il Veneto “gravato” da troppi vincoli ( presidente Zaia ) ; mancanza di azione da parte della tacitate Soprintendenze, ora attività congiunta Regione e Soprintendenza per definire il piano, ma troppe le pressioni ostative ; richiesta di” vestire” il vincolo nel passo del Giau. Nel contempo in atto consumo di suolo per la logistica e l’infrastrutturazione viaria. Altra grave emergenza sono le previste trivellazioni sul mare (Polesine, la sezione di Rovigo è molto attiva unitamente ad altri rappresentanti del territorio come Comuni, la Chiesa locale, varie Associazioni). Netta opposizione all’autonomia differenziata, come proposta dal Governo, da cui al documento che la sez. di Venezia ha presentato richiedendone la sottoscrizione anche del CDN.



Marchini (Veneto) : due le priorità insite nel suo mandato di neo presidente Regionale. A) il rapporto diretto con la Regione nel suo legiferare in materia urbanistica. Da cui l’importanza di confronto nel Coordinamento e di linea espressa in CDN ( presenti 2 consiglieri nazionali (Abate e Fersuoch) B) Convocare e coordinare le sezioni di competenza (n. 13 ). N.B. non sempre tutte partecipi e ognuna con il suo “stile”di intervento in cui si possono contrapporre quelle vocate alla comunicazione e turismo per la conoscenza del territorio , a quelle centrate sulla tutela talvolta in contradditorio o contrasto su quanto attivato dagli Enti Locali e con rapporti (amore e odio) con la Soprintendenza. I problemi più urgenti e le contraddizioni talvolta inconciliabili, da cui al ricorso ad esposti, sono relativi a: viabilità pedemontane, su Venezia il problema di collegamento con l’aeroporto con collegamenti ferroviari a cappio ( previsione di spesa 600 miIioni di Euro solo in fase di progetto), pressione turistica devastante, valorizzazione economica dell’Arsenale inficiandone l’aspetto storico culturale ( Brugnano sindaco di Venezia ..ruspante imprenditore..), l’impatto sulle Dolomiti delle olimpiadi 2020/26 con i collegamenti nella conca di Cortina, alto Comelico vincolo “vestito” adesso contrastato, Piano Paesaggistico avviato nel 2008 mai portato avanti dalla Regione ( il Veneto “gravato” da troppi vincoli ( presidente Zaia ) ; mancanza di azione da parte della tacitate Soprintendenze, ora gruppo di Comuni ( in conferenza con Regione e Soprintendenza) per definire il piano, ma troppe le pressioni ostative ; richiesta di” vestire” il vincolo nel passo del Giau. Nel contempo in atto consumo di suolo per la logistica e l’infrastrutturazione viaria ,trivellazioni sul mare (Polesine, Rovigo sotto pressione). Netta opposizione all’autonomia differenziata, come proposta dal Governo, da cui al documento che la sez. di Venezia ha presentato richiedendone la sottoscrizione anche del CDN.

Roli ( delega CR Piemonte referente sulla pianificazione territoriale): Il C.R.Piemonte funziona con regolarità e puntuale trasmissione dei verbali grazie alla dedizione della Presidente, assidua anche ad affiancare le sezioni richiedenti supporto nel rapporto con la Soprintendenza e con le altre associazioni o movimenti affini. Il C.R.Piemonte per regolamento adottato, è composto dai presidenti delle sezioni ( in tutto 11) e per ciascuna da un rappresentante del consiglio, un rappresentante dei soci, un rappresentante per il settore Educazione al Patrimonio Ciò assicura una buona dinamica di confronto, anche se patisce della mancanza di partecipazione di alcune sezioni.

Dopo il completamento dell’iter del Piano Paesaggistico Regionale - giunto a termine nel 2011, completo di controdeduzioni nel 2013 alle 533 osservazioni pervenute ( tra cui le nostre come CRPiemonte- Valle d’Aosta) e iter concluso nel 2014 e relative circolari applicative - abbiamo seguito con osservazioni puntuali l’evolversi della legislazioni Regionale, volta sempre più a restituire ai Comuni potere deliberante nel merito dell’applicazione dello stesso PPR. Ed oggi in itinere la riscrittura della Legge Urbanistica Regionale: gloriosa legge Astengo L.U.R 1977 e s.m.i., ampiamente tradita. Piani Regolatori conformati al Piano Paesaggistico Regionale con iter completato sono solo 7 su 1.180 comuni. Le amministrazioni comunali hanno fatte salve buona parte delle previsioni contenute nel PRG di precedente impostazione e, quando decaduta la previsione di edificazione in zona libera, sono andate riproponendole con varianti parziali e raramente strutturali. Da cui alle tante nostre osservazioni e manifestazioni condotte con altre associazioni e movimenti affini. Resta ad oggi l’impianto del PPR, sortito dal protocollo d’intesa con l’allora MIBACT, che ha come qualità una lettura strutturale delle caratteristiche paesaggistiche del territorio piemontese diviso in 10 macroambiti e in 76 ambiti di paesaggio. A questi si devono rapportare le singole sezioni verificandone gli indirizzi, le direttive e le prescrizioni: queste ultime di fatto riportabili ai vincoli sovraordinati ope lege e agli ex Galassini. Abbiamo presentato sempre entro i termini di scadenza osservazioni da ultimo alla Legge regionale 31 maggio 2022 n. 7 “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia”, volta a scavalcare ostacoli di limitazione al fare in nome della semplificazione dell’iter burocratico. Di fatto relegando la Soprintendenza in conferenze di servizi presso cui distribuire i pochi funzionari e ad un ruolo istruttorio con tempi e mezzi inadeguati. Osservazioni generali e puntuali in un ambito VCO al D.L. sul Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) nel febbraio ’23, regalo alle lobbies dei cavatori, riducendo l’area di vincolo ove sussiste e dando a completamento dei siti attivi volumi di scavo insostenibili. Adottato dalla Giunta, manca il parere VAS. E’ palese che debba essere soggetto alle prescrizioni del PPR. I problemi più urgenti per cui ci battiamo investono ora i territori vocati alla logistica ( Vercellese, Novarese, Alessandrino) con consumo di suolo agricolo ad alta fertilità. E sul problema delle Alberate in ambito urbano, oggetto di abbattimenti ben oltre agli ammaloramenti. Sempre alta la tensione sull’Alta Velocità, ancora contrastata in Valle di Susa a difesa dei territori, di cui appoggiamo il movimento in base ad una valutazione costi – benefici. Circa l’autonomia differenziata ce ne è stato il presupposto con l’approvazione nel 2019 da parte della Giunta Cirio di una delibera con la quale chiedeva al Governo di ampliare le competenze legislative su tutte le 23 materie previste dagli arti. 116 e 117 della Costituzione e maggiori poteri legislativi e amministrativi.

Todaro ( Basilicata) Denuncia come sia inferiorizzante la situazione in cui ci battiamo, con sapienza e competenza, a latere delle altre associazioni ambientaliste e movimenti di base, in un territorio ricco di valori storico ambientali e paesaggistici da tutelare ( in itinere la procedura di VAS del PPR – prima fase) e di siti Unesco. Ciò dovuto al fatto che non siamo riconosciuti interlocutori della Regione Basilicata perché non è stato ad oggi possibile procedere alla fondazione del nostro Consiglio Regionale nonostante ci siano già 6 sezioni attive con congruo numero dei soci. La sezione di Potenza è da tempo a zero soci. Occorre che il CDN- già da più di un anno investito del problema- proceda a formalizzare la chiusura della sezione di Potenza e, in base alla perimetrazione Regionale, dia adito alla costituzione del C.R. Basilicata di Italia Nostra. Maresca si impegna a riportarne l’istanza al CDN.

Gargiulo Mauro ( Presidente C.R.Sardegna) si scusa per il ritardo che non gli ha permesso di ascoltare alcuni contributi precedenti. Per la Sardegna un valido strumento di tutela e valorizzazione è il Piano Paesaggistico, approvato nel 2006 sotto la presidenza della Regione di Renato Soru ( 2004 al 2009) e redatto da un gruppo di eccellenti professionisti, coordinati da Edoardo Salzano. Il piano non è stato peraltro completato per le zone interne per le forti resistenze politiche. Il PPR ha subito nel tempo numerosi tentativi di revisione attraverso l’utilizzo del grimaldello del Piano casa o l’introduzione sotto mentite spoglie di pretesi aggiornamenti, tutti vanificati dalla costante azione di sorveglianza esercitata dalle associazioni ambientaliste, in particolare da Italia Nostra e GRIG (Gruppo di Intervento Giuridico). A titolo di esempio valga l’ultimo Piano Casa, approvato con L.R. Sardegna n.1/2021 e impugnato innanzi la Corte Costituzionale. Dichiarato incostituzionale con sentenza n.24/2022 del 29.11.2021 in numerosi articoli, se ne è così vanificato il tentativo di aggressione cementificatrice alle coste. Ulteriori emergenze ambientali nell’Isola costituisce la presenza dei SIN (Porto Torres e Sulcis) e dei poligoni militari (la Sardegna è la Regione a più alta presenza militare d’Italia e paga un prezzo altissimo alle servitù in termini di sacrifico del territorio). In particolare Italia Nostra Sardegna è di recente intervenuta con Osservazioni nel procedimento di VinCA relativo alla bonifica della penisola Delta del poligono di Capo Teulada, addirittura inserita nel 2006 in un’area SIC, cui si vorrebbe attribuire la qualifica di ZSC, nonostante la persistente presenza delle attività militari e di utilizzo del promontorio (uno dei più belli dell’Isola sotto l’aspetto paesaggistico e più pregiati per la presenza di habitat prioritari) come bersaglio missilistico nelle esercitazioni a fuoco. Italia Nostra Sardegna ne ha chiesto invece con forza la bonifica integrale e la totale smilitarizzazione. Drammatica appare la situazione conseguente alla installazione in tutto il territorio isolano degli impianti di produzione di energia elettrica da FER, in particolare eolico e fotovoltaico. A fronte di un incremento esponenziale di impianti di produzione di energia elettrica che già porta la produzione a superare di oltre il 30% il fabbisogno isolano e ad una presentazione di progetti in fase di VIA (sia regionale che nazionale), che porterebbero se realizzati a decuplicare l’attuale produzione, sta una rete elettrica isolana inadeguata e strutturata (invece che a maglia) su uno schema lineare, tecnologicamente inadeguato ed obsoleto, che fa capo ai poli delle grandi centrali termoelettriche alimentate da fossili ed ubicate a Porto Torres e nel Sulcis. Pesantissimo l’impatto dell’eolico sia per one dquanto concerne gli impianti onshore sul meraviglioso paesaggio sardo, sia per quello offshore che andrebbe a costituire una vera barriera perimetrale in mare intorno all’intera isola. Gli interventi positivi in termini di produzione diffusa, verso cui dovrebbero essere orientati gli sforzi e gli incentivi nel campo delle rinnovabili, ovvero la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili, appaiono irrilevanti ed ostacolati da resistenze e burocratismi. In Sardegna uno sforzo in tale direzione, per la sua peculiarità geomorfologica e socioeconomica, sarebbe invece vincente, e si impedirebbe in tal modo la devastazione del territorio, garantendo le condizioni per una reale democrazia energetica. Italia Nostra Sardegna, soprattutto con la Direzione Regionale, è costantemente impegnata nel contrastare con la presentazione delle Osservazioni in fase di VIA e con molteplici attività di sensibilizzazione della popolazione, questi nuovi scempi paesaggistici.

Alle ore 18 conclude i lavori il coordinatore Massimo Maresca, che sarà portavoce presso del CDN di quanto sortito dal Coordinamento odierno. Roli si dà disponibile a redigere bozza di verbale da sottoporre a correzioni. Maresca si farà carico di recepire da tutti i partecipanti quanto integrato e divulgarlo internamente ma diffusamente tramite segreteria del Nazionale.











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