CIME BIANCHE




  • Cime Bianche: tiriamo dritto.
  • Ormai è un capriccio.
  • Anziché rendere disponibile a tutti lo studio di fattibilità, anziché presentare gli elementi conoscitivi scaturiti, in accordo con il governo regionale le società Cervino e Monterosa hanno messo in scena una nuova adunata propagandistica, chiamando a raccolta amministratori regionali e locali, operatori turistici, e guide alpine e maestri di sci con l’accorato invito ad indossare le divise d’ordinanza.
  • Il titolo del quotidiano La Stampa, di infausta memoria, è più che mai azzeccato per una parata dove il potere vuole dimostrare di essere applaudito.
  • Con il mandato di trovare una soluzione ad ogni costo, è scaturita una proposta insostenibile sul piano normativo perché vietata; insostenibile sul piano funzionale perché inutile per avvicinare al Vallone (intermedia e meno di 300 m di dislivello), insostenibile sul piano economico (si viaggia sui 120/150 milioni di cui dall’80 al 100% a carico dei contribuenti valdostani); insostenibile sul piano dell’impatto ambientale e paesaggistico perché sfregia l’intero vallone con tralicci più alti e ingombranti del grattacielo The Stone di Cervinia; insostenibile sul piano dell’equità sociale e territoriale, perché destina enormi quantità di fondi pubblici per un’opera superflua ad un territorio che già richiede ingentissime risorse per ammodernare gli impianti esistenti, a detrimento di altri territori e di altre progettualità in ambito turistico e/o a vantaggio di tutta la popolazione valdostana.
  • Un capriccio di chi crede di poter fare quel che vuole. Vedremo.

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