CIME BIANCHE: LA VALLE' OSTINATA

Il Consiglio Regionale della Valle D'Aosta sembra voler procedere nel percorso intrapreso per raggiungere l'ambito obiettivo di realizzare il comprensorio sciistico più grande del mondo. Incurante della neve che scarseggia quasi sempre e quasi ovunque, incurante dei divieti posti alla realizzazione di nuovo impianti di trasporto su fune nelle zone a protezione speciale dei siti Natura 2000, incurante dei suoi stessi problemi, è forse tra le Regioni Italiane quella a più alto  tasso di cambiamento del Presidente della Giunta ( 6 in 9 anni), quasi mancasse turismo, estivo e invernale, si vuole buttare in questa avventura da tanti, forse troppi, milioni di euro. Incurante, a questo punto sembra inutile dirlo, delle firme raccolte contro questa avventura, e della opposizione delle Associazioni ambientaliste. Può darsi, come  dice  l'ultimo e nuovo Presidente della Vallè, che l'opera renderà la Valle D'Aosta ancora più attrattiva, ma potrebbe essere il caso che succeda esattamente il contrario. Quello che un Presidente , anche se nuovo,  ma con un tasso di cambiamento molto elevato, dovrebbe chiedersi è come sia possibile per un'autorità di governo, augurarsi di poter superare i vincoli normativi di derivazione europea e che ci riesca a farlo una Regione, come la Vallè, che non pensiamo possa contare oltr'alpe più di tanto.  Per ora, comunque, hanno deciso di provarci e noi li dovremo seguire nel loro tentativo, marcandoli stretto, passo dopo passo, in questo avviato percorso che, certo, sarà non breve e non facile. Chissà che il prossimo Presidente non si ravveda. Ce lo auguriamo.   Qui sotto postiamo le ultime notizie di stampa sulla vicenda. 


Telecabina Cime Bianche, avanti con studio fattibilità Il consiglio regionale non accoglie le istanze della petizione (2.335 firme) Testolin: «L’opera renderà la Valle d'Aosta ancora più attrattiva»

Molta propaganda, molta debolezza

All’indomani della votazione in ordine sparso del Consiglio regionale sulla nostra petizione e della consegna degli elaborati dello studio preliminare, è ripartita la gran cassa della propaganga pro impianti nel Vallone delle Cime Bianche, basata su cifre fantasiose e slogan insensati.
C’è da chiedersi se assessori e alcuni commentatori abbiamo letto qualche parte della copiosa documentazione che stabilisce alcuni punti fermi: il Vallone delle Cime Bianche è inserito in un contesto che presenta una ricca e preziosa biodiversità che si estende oltre i confini dell’Area Natura 2000; al netto del divieto, tutte le proposte progettuali sono in contrasto, di più o di meno, con le misure di tutela dell’area ZPS; nel Vallone è impensabile realizzare piste da sci; i costi delle linee funiviarie sarebbero enormi a fronte di ritorni economici del tutto aleatori.
Cionostante, il nuovo governo regionale parte lancia in resta con i noti slogan della grande attrazione alla Skyway per una funivia incassata in un Vallone, a cui si aggiungono nuove perle: che i nuovi impianti porterebbero benificio agli artigiani e agricoltori della media e bassa valle, che occupando gli impianti a fune lo 0,4% del territorio si può ben sfigurare il Vallone delle Cime Bianche. Perchè allora non immaginare una bella funivia per la Valnontey attraverso il prato di Sant’Orso a Cogne?
C’è anche qualche dissociazione: da una lato si inneggia alle buone performance della presente stagionale invernale e dall’altra parrebbe che senza impianti nel Vallone delle Cime Bianche si metterebbe in ginocchio l’intero settore dello sci o si metterebbero a rischio 5.000 posti di lavoro.
Siate seri.

Commenti

Post più popolari