ANNO 2023: ATTACCO AL SUOLO




Con questo titolo un po' ad effetto, vorremmo sintetizzare e sensibilizzare i nostri soci e amici su quello che sembra stia diventando il principale e più preoccupante fronte che minaccia l'integrità delle nostre terre. In particolare in Piemonte e l'area che gravita sulla città di Novara che sembra diventata terra ambita per la logistica, attività questa che per affermarsi chiede un grande consumo di suolo e che trova nello snodo di Biandrate, incrocio di assi autostradali importanti, la sua ottimale collocazione. Ma non è solo questo: le aree di scambio ferro/ gomma alle porte nord est della città, il completamento della circonvallazione nord, la progettata nuova strada veloce: Novara/Vercelli, con tutto quello che si porterà dietro, i nuovi impianti energetici agro/rinnovabili... Sono tutti infrastrutture e impianti che divorano suolo libero, generalmente agricolo, che prediligono aree libere perché, nel caso di strade nuove non si può fare diversamente, salvo più saggiamente non farle, mentre negli altri casi costa meno il nuovo dell'usato. La Stampa di questa mattina lancia un allarme e a questo allarme si unisce anche la rappresentanza degli agronomi che ne denunciano i rischi e gli errori. A fronte di questo allarmi, la politica non sembra preoccuparsi e affrontare il problema del consumo del suolo con adeguati strumenti normativi, anzi , se c'è qualche cosa che il Piemonte ha fatto è stato smontare, pezzo a pezzo, il sistema normativo che reggeva la vecchia pianificazione e ciò nel nome di un liberismo che non si capisce dove vada a sbattere. La geografia Piemontese è certo cambiata anche negli anni e decenni passati, ma il gigantismo logistico rischia di superare di gran lunga ciò che già è avvenuto e cambiare ancora e di molto il paesaggio così come l'abbiamo conosciuto. La pianura irrigua risicola che impronta il paesaggio del Novarese e del Vercellese, già minata dalla siccità prolungata, rischia di sparire, intersecata da superstrade, capannoni anonimi e mastodontici, svincoli di ogni tipo, parchi fotovoltaici spacciati per green e roba simile. Pensare che l'argine a tutto ciò possano essere i Sindaci dei Comuni che saranno interessati dai processi in corso è illusione totale. Se e quando l'economia cresce, consuma, anzi divora il suolo, moderna piovra dell'era immateriale.

          

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