ALBA/LANGHE e ROERO OSSERVA IL PROGETTO DELLA FILIERA DEL VINO A CISSONE

     

Egr. Sig. Sindaco
Amministrazione comunale
12050 Cissone (CN).

Spett.le Direzione settoriale Assessorato
all’Urbanistica, Beni ambientali
Regione Piemonte
12100 Cuneo.

p. pubb.ne Organi d’informazione
Loro sedi.

Oggetto: osservazioni al progetto del nuovo centro per la filiera del vino a Cissone (CN).


Abbiamo appreso da organi di stampa che è stato progettato un nuovo centro che dovrebbe ospitare le fasi della filiera del vino: dalla produzione e lavorazione dell’uva all’imbottigliamento, fino alla degustazione ed alla vendita. Tale struttura sorgerebbe a Cissone (CN), nell’Alta Langa. Seppur siano condivisibili quelle finalità, questa Sezione di Italia Nostra intende esprimere proprie osservazioni e una controproposta alla progettazione per il nuovo fabbricato da erigere. Riteniamo pure che la presa di posizione dell’Associazione rientri nell’orientamento generale che è previsto da alcune norme (ad esempio, art. 60 -Controllo partecipativo) della vigente Legge urbanistica regionale 5/12/1977, n. 56, con successive modifiche ed integrazioni. Pertanto notifichiamo quanto segue.
L’operazione di cui si tratta è fattibile in base ad un finanziamento di 2 milioni di euro previsto dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. La nuova struttura dovrebbe sorgere su un terreno di circa 3 ettari, vicino a piazza Ravina, nei pressi del concentrico di Cissone. Tale posizione è un punto particolare per le visuali panoramiche nel territorio cissonese.
Oltre a sottolineare che sarebbe stato meglio, più confacente, cogliere l’occasione per orientare l’intervento al recupero di qualche edificio in disuso o in abbandono (pure nello spirito del succitato Piano nazionale), tuttavia, osservando nella simulazione pubblicata il tipo di soluzione edilizia che è stato adottato, si evidenzia uno stridente inserimento del nuovo fabbricato nel paesaggio locale. Nei confronti delle panoramiche verso il concentrico di Cissone, così come per le osservazioni dal concentrico verso l’esterno, tale costruzione, a nostro avviso, appare di ostico inserimento. Riteniamo che non si riferisca ad alcuna tipologia delle tipiche edificazioni caratterizzanti nelle Langhe, sia per la conformazione complessiva, sia per gli adottati materiali esterni; né che si collochi idoneamente nel paesaggio (da considerare un prezioso bene collettivo).
Pertanto non si vorrebbe constatare ancora un altro detrimento ai locali panorami dell’Alta Langa. Anche per le nuove edificazioni, pur comprendendo le mutate esigenze funzionali nel tempo, si dovrebbe ottemperare all’idoneo inserimento nel paesaggio, tanto più nel caso di una costruzione d’iniziativa pubblica. Perciò questa Sezione di Italia Nostra rispettosamente chiede alle SS. LL., primamente la rivitalizzazione di una struttura preesistente, oppure una possibile revisione del progetto in questione, secondo linee esterne ben più attinenti alle peculiarità paesistiche.

Distinti saluti.

Il Vice-presidente

                                                                                                             (Giulio Cauda)    



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