ASTI/CUNEO- APPELLO ALL'UNESCO


Il tracciato dell'Asti/Cuneo continua a far discutere. L'attraversamento della zona di Verduno è uno dei noti paesaggisticamente più sensibili e l'abbandono del progetto della galleria, sostituita da un viadotto, è il punto di maggior contestazione. Italia Nostra affianca il Comitato che si oppone a questa soluzione caldeggiata dal Concessionario autostradale e chiede che si torni al progetto originario dove era prevista la soluzione in galleria. La rilevanza della vicenda ha indotto il Consiglio Regionale di Italia Nostra a chiedere un intervento diretto della Presidente Nazionale che ha raccolto l'invito, indirizzando all'Unesco, i cui vicini territori tutelati sono minacciati nella loro integrità dal progetto autostradale, la nota che vi postiamo in integrale.

Roma, Lì 23 marzo 2022


UNESCO
Special Assistant to the President of the General Conference
Ms Irena Caquet
i.caquet@unesco.org

p. c. Chef du Service de Presse
Mme Clare O’Hagan
c.o-hagan@unesco.org

Segretariato Generale MIC
Servizio II Ufficio Unesco
Dirigente Dott.ssa Mariassunta Peci
sg.servizio2@beniculturali.it
mbac-sg.servizio2@mailcert.beniculturali.it



Oggetto: Autostrada Asti - Cuneo (ATCN): Progetto di completamento dell’autostrada a cura del Concessionario Autostrada Asti-Cuneo s.p.a. - Realizzazione del lotto 2.6 - tronchi “a” e “b” (Roddi-Diga Enel).

Gentilissime/i,

Con la presente si intende ancora una volta richiamare la Vostra attenzione sulla situazione del completamento dell’Autostrada in oggetto, in specifico sul lotto 2.6 - tronchi “a” e “b”, che interessa i Comuni di Alba, Roddi, Verduno, La Morra, Cherasco (provincia di Cuneo), lungo la sponda destra del fiume Tanaro.

L'Associazione Italia Nostra fa appello al MiC, al MIMS ed al MITE affinchè non sia approvato il progetto, attualmente in esame presso il MIMS, di completamento dell’Autostrada Asti-Cuneo per il lotto 2.6.A in esterno su viadotti, anzichè quello, già esecutivo dal 2015, in galleria.

Nel mese di Novembre 2020 è stato firmato un accordo tra il concedente, lo Stato Italiano, rappresentato oggi dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ed il concessionario, che regolamenta il completamento dei 9 km mancanti per rendere operativa l’autostrada A33, mediante la realizzazione di un tracciato esterno con viadotti, in luogo della galleria prevista in precedenza.

L’accordo, che fa riferimento al Piano Economico Finanziario (PEF) approvato, prevede il finanziamento di un progetto preliminare, al momento senza alcuna autorizzazione, con tracciato in esterno tra Roddi e Cherasco, anzichè in galleria, soluzione quest’ultima che già aveva superato con esito positivo la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), ottenendo il decreto di validità ambientale dal Ministero dell’Ambiente il 28.10.2011, poi confermato in data 09.02.2015.

La soluzione adottata arreca secondo noi grave danno al patrimonio ambientale e paesaggistico della Langa e del Roero.

Lo Stato Italiano infatti secondo il progetto attuale consente alla Società Asti-Cuneo S.p.A. (Gruppo Gavio) di costruire l’ultimo tratto di circa 5 Km dell’autostrada Asti-Cuneo (Lotto 2.6 A Roddi -Diga Enel), di cui circa 555 m in viadotto, su pilastri di cemento alti dai 7,7 m fino a 8,5 m, (a cui bisogna aggiungere il fondo stradale e la luce) così per complessivi circa 15 m. in un tratto di Buffer Zone dei “Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato” (sito Unesco), territorio dei Comuni di Verduno, La Morra e Cherasco. Non solo, detta Buffer Zone confina con la Buffer Zone della ex Tenuta Reale di Pollenzo, anch’essa sito Unesco, facente parte del più ampio sito Unesco delle “Residenze Sabaude”.

Il 5 Luglio u.s. il DG della Direzione Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura, arch. Federica Galloni, in risposta alla lettera di Italia Nostra-Consiglio Regionale Piemonte, associazione aderente all’Osservatorio, ci informava di aver prontamente evidenziato al MiTE che “.. la variante di cui al sub-lotto 2.6 “a” presenta elementi di forte criticità e contrasto rispetto alla obbligatoria tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, come anche dei siti riconosciuti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e delle Residenze Sabaude (ex Tenuta reale di Pollenzo)”. Ci assicurava inoltre la massima attenzione nelle fasi di VIA e delle altre autorizzazioni.

L’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero (O.d.P) - che coordina l’azione e l’attività di diverse associazioni ambientaliste del territorio (tra cui il Consiglio Regionale di Italia Nostra Piemonte e le sezioni di Italia Nostra di Alba e del Braidese) e che da diversi anni si batte perché il completamento dell’autostrada avvenga nel massimo rispetto dell’ambiente e del territorio - ha prodotto numerosi e dettagliati documenti per perorare la causa del percorso in galleria contro quello in esterno su viadotti. In questa prospettiva ha anche presentato precise osservazioni al progetto ufficiale della Società Asti-Cuneo S.p.A/Gruppo Gavio nell’incontro svoltosi il 28.2.2022 con il dr. Mauro Antonelli, Capo della Segreteria Tecnica del Ministro Giovannini (MIMS) e con il dr. Felice Morisco, Direttore Generale Vigilanza Concessioni Autostradali.

È essenziale nella nostra prospettiva tornare al primo progetto, quello in galleria, immediatamente cantierabile in quanto già approvato in tutti i suoi passaggi tecnico-burocratici dal 2015 perchè questo progetto salvaguarda il territorio ed il paesaggio senza consumare pesantemente decine di ettari di suolo fertile, vocato all'agricoltura.

Tale pressione è stata recentemente anche esercitata dal presidente nazionale di Legambiente che ha controfirmato la lettera del proprio regionale piemontese al ministro Giovannini.

Certi della Vostra gentile sensibilità e della massima cortese attenzione a quanto segnalato, restiamo in attesa di un Vostro cenno di risposta.

Con i più cordiali saluti.


La Presidente

Antonella Caroli



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