EMERGENZA ECOCLIMATICA: SEDUTA APERTA DEL CONSIGLIO DELLA REGIONE PIEMONTE DEL 21/02/2002




Riportiamo l'intervento, così come verbalizzato,  della nostra Presidente Regionale, Adriana My, in occasione della seduta aperta del Consiglio della Regione Pimonte svolto il 21/02/2022 sul tema dell'emergenza ecoclimatica,


Emergenza ecoclimatica e riduzione emissioni climalteranti entro 2030

PRESIDENTE
Grazie a lei.
Adesso darei spazio alla Presidente di Italia Nostra Piemonte, Adriana My.

MY Adriana, Italia Nostra Piemonte

Buongiorno a tutti e grazie per quest’opportunità.
Naturalmente, dirò cose che sono già state dette, ma questo è il destino di chi interviene alla fine.
Comunque, l’obiettivo che l’umanità ha davanti a sé è quello di scongiurare nei prossimi anni un pericoloso riscaldamento superiore ai due gradi.
La cura della “casa comune”, come Papa Francesco la chiama nella sua enciclica, dovrebbe coinvolgere tutti in maniera forte e decisa.
Secondo studi di settore, se non riduciamo subito le emissioni entro la fine di questo secolo, le temperature medie globali potrebbero aumentare di quattro gradi, se non di più, entro il 2030, con conseguenze drammatiche: tempeste, nubifragi più violenti, ondate di calore mortale, siccità prolungate, fusione totale dei ghiacciai, sollevamento dei mari, acidificazione degli oceani come conseguenza dell’assorbimento del biossido di carbonio atmosferico in eccesso da parte delle acque, diffusione di malattie tropicali, perdita della biodiversità.
Dobbiamo ridurre subito la pressione umana su ambiente e clima, riducendo i consumi di energie e materie prime, facendo convergere un insieme di strategie individuali e collettive dal basso e politiche dall’alto. Infatti, se è vero che la responsabilità di costruire le basi politiche di un cambiamento spetta ai Governi, che dovrebbero avere una visione politica lungimirante - ma sappiamo che non è sempre così - tocca però ai singoli cittadini volerlo davvero e applicarlo nella vita quotidiana. Anche questo è difficile, perché implica cambiamenti di stili di vita, per cui un obiettivo di questo genere non è facilmente raggiungibile.
I campi su cui possiamo e dobbiamo intervenire subito sono: energia, trasporti, alimentazione e rifiuti. Dobbiamo partire dalla riduzione degli sprechi, perché sprechiamo troppa energia, troppa acqua, troppo cibo e produciamo troppi rifiuti.
Per quanto riguarda l’energia, dobbiamo usare energie rinnovabili, scegliendo un fornitore di elettricità prodotta da fonti rinnovabili, quindi energia verde, quando non possiamo installare i pannelli fotovoltaici direttamente sul tetto della nostra casa. Si deve anche migliorare la prestazione energetica della propria abitazione, installando serramenti adeguati, vetri doppi o tripli, isolando il sottotetto e investendo anche in elettrodomestici a maggiore efficienza. Tra l'altro, sono tutte operazioni che godono anche di sgravi fiscali. Bene quindi il fotovoltaico e i pannelli solari, ma collocati nei posti giusti, sui tetti delle abitazioni, sui tetti dei capannoni industriali, sui brownfield, ovvero sui terreni incolti e non su terreni fertili che devono continuare a essere usati per l’agricoltura. Purtroppo assistiamo, invece, alla copertura di buoni terreni con i pannelli solari e fotovoltaici. In questo modo, si distrugge il paesaggio, che è la nostra più grande risorsa.
Anche i campi eolici non vanno collocati in luoghi paesaggisticamente pregevoli e poiché si parla di paesaggio, grande importanza assumono gli alberi e il verde, che deve aumentare ovunque, soprattutto nelle città. Infatti, sappiamo quali enormi vantaggi abbiano le piante sull’aria che respiriamo.
C'è poi il consumo di suolo. Il suo arresto è una priorità assoluta, non solo perché suolo significa sequestro di CO2, filtro dell’acqua e contenimento degli eventi alluvionali - che sono invece favoriti dall’impermeabilizzazione - ma anche perché il suolo deve servire soprattutto per la produzione di materie prime vegetali. Si privilegi quindi la ristrutturazione e il recupero di vecchi edifici alla fabbricazione ex novo su terreni agricoli e forestali. Se si vuole salvare il prezioso suolo che ancora rimane, è fondamentale cambiare la legislazione e approvare quella legge che giace ormai da anni in Parlamento.
Anche la pianificazione nel territorio è, a questo proposito, importantissima; non costruiamo dove non si vive, in cima alle montagne per esempio, per aumentare l’efficienza di impianti sciistici e sportivi o in luoghi naturalisticamente incontaminati per costruire piste e crossodromi di utilità per pochi, ma di danno per tutti. La Regione Piemonte ha varato nel 2017 il Piano paesaggistico regionale con norme abbastanza precise. Il problema è che per ora non è attuato e questo è molto grave.
Per quanto riguarda l’alimentazione, naturalmente dobbiamo consumare meno carne e più vegetali; l'allevamento intensivo e l’agricoltura sono responsabili di oltre un quinto delle emissioni serra globali - tutto questo è già stato detto - a causa dell’emissione di metano degli allevamenti e della deforestazione per fare spazio a pascoli o coltivazioni per mangimi. Dobbiamo poi azzerare lo spreco alimentare; un terzo del cibo prodotto viene buttato, al di là del recupero dei supermercati e della distribuzione solidale. È necessario mangiare cibo locale, optare per l’agricoltura di prossimità a chilometro zero, rinunciando a prodotti non stagionali che vengono da lontano.
Per quanto riguarda i rifiuti, continuiamo a produrre troppi rifiuti, circa 480 chilogrammi pro capite annui, che è una cifra enorme. Dobbiamo ridurli, comperando meno imballaggi. Optiamo quindi per i prodotti sfusi, frutta e vegetali di banco, poi ricicliamo tutto il riciclabile, portando avanti una raccolta differenziata scrupolosa, in maniera da recuperare la quantità maggiore possibile di materie pregiate come vetro, carta, metalli e plastica, contribuendo così all’economia circolare. Importantissimo è poi l’organico, che dovrebbe essere smaltito in maniera autonoma per coloro che possiedono un giardino, anche se piccolo, producendo compost.
Sulla mobilità e i trasporti è stato già detto tutto, quindi dovremmo cercare di usare veicoli a basso consumo di combustibili, scegliere auto elettriche, ibride e di potenza moderata. L'auto è una voce importante delle emissioni, com’è stato detto. In alcuni paesi europei le auto hanno l'etichetta energetica, come gli elettrodomestici o le case passive. Pertanto, è fondamentale scegliere auto efficienti, evitando quelle energivore. Quando possibile, usare i mezzi pubblici o andare a piedi. La scelta del telelavoro e delle teleconferenze, anziché la presenza fisica, è anche una soluzione, come hanno dimostrato il periodo del lockdown e le necessità in tempo di pandemia.
L’ideale sarebbe, se si vive in luoghi serviti da mezzi pubblici, vivere senza auto, noleggiandola in casi di necessità. Evitare poi lunghi voli aerei intercontinentali, spesso utilizzati solo per vacanze esotiche o per convegni di lavoro che potrebbero essere seguiti in videoconferenza da casa propria.

Con questo, concludo. Grazie.

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