Dopo la richiesta di risorse per il portale del Parco Nazionale, la nostra Sezione si fa promotrice, sostenuta dal proprio Consiglio Regionale, per un'altra richiesta di finanziamento attraverso il ricorso al recovery fund. Sono le proprietà pubbliche della costa Piemonte del Lago Maggiore, del Lago D'Orta , sino alla Valle Ossola; proprietà in origine tutti parchi di villa storiche e che ora, salvo eccezioni, languono. Si sono considerate 13 di queste proprietà, che insieme occupano una superficie di quasi 40 ettari e che le si vorrebbe veder ritornare a nuova vita, tutte unite in un progetto di recupero straordinario, finalizzandolo ad una loro messa in rete in un nuovo percorso turistico/culturale. Il piano è ambizioso e per andare a buon fine deve, prima di tutto, riuscire a trovare nelle risorse del recovery i poco più di tre milioni di euro che si chiedono e poi, per nulla scontata, la volontà degli Enti proprietari a unirsi nel comune progetto. Comunque il progetto lo postiamo qui di seguito nel suo dettaglio e non ci rimane che sperare.
ITALIA NOSTRA ONLUS CONSIGLIO REGIONALE PIEMONTE
SEZIONI LOCALI DEL VERBANO/CUSIO OSSOLA e DI NOVARA
RECUPERO-VALORIZZAZIONE-GESTIONE DEI PARCHI E GIARDINI DI PROPRIETA’ PUBBLICA DELLA COSTA PIEMONTESE DEL LAGO MAGGIORE, DEL LAGO D’ORTA E DELL’OSSOLA.
CAPO I
PREMESSA
Nei territori indicati nel titolo vi è un panorama di proprietà pubbliche, tutt'altro che irrilevanti per consistenza, la cui cifra comune è però quella dello stato di precarietà in cui versano: da situazioni oltremodo compromesse ad altre mediamente accettabili, a singoli casi virtuosi, ad altri, pochi, dove si prospetta un concreto recupero. E’ un patrimonio, costituito, per lo più, da aree, in origine parchi di grandi residenze private, pervenuto in proprietà pubblica a seguito di vicende diverse: alcune volte oggetto di lasciti testamentari, altre volte acquistate direttamente dagli enti che ora ne sono proprietari: generalmente i Comuni.
Sono singoli compendi immobiliari, quasi sempre arricchiti dalla presenza delle dimore adibite, in origine, alla vacanza delle famiglie benestanti, che presentano consistenze diverse gli uni rispetto agli altri, ma in genere, come accennato, sempre importanti. Vuoi che il bene sia pervenuto per effetto di liberalità altrui e accettato, ma poi non ne abbia fatto seguito decisione alcuna circa il suo utilizzo, tanto che, progressivamente, sia venuta meno anche l’ordinaria manutenzione, vuoi che la finalità per la quale era stata deciso l’acquisto non sia stata poi ritenuta perseguibile e quindi abbandonata, con anche in questo caso la progressiva perdita di manutenzione del bene, è un fatto che salvo singoli casi, lo stato attuale di questo patrimonio ha raggiunto un grado elevato di trascuratezza e in alcuni casi di vero degrado, tanto che gli enti proprietari, quand’anche lo volessero, non sarebbero in grado di affrontare da soli i costi di recupero.Se si aggiunge che, in molti casi, le proprietà rappresentano un tassello importante del valore identitario dei luoghi, seguito all’insediamento sulle coste e sui versanti dei laghi, delle grandi ville sette ottocentesche e del primo novecento, è di tutta evidenza l’ importanza, ma anche il dovere del mantenimento di quei caratteri identitari, tanto da stridere che i primi soggetti che li dovrebbero preservare, attraverso l’azione pianificatoria pubblica, e in questo caso anche la gestione, risultano poi essere i primi ad averne abbandonato il perseguimento proprio rispetto ai beni in loro proprietà.
CAPO II
LA PROPOSTA
Se questa è la premessa di ordine generale, il fine e scopo della presente proposta è la raccolta delle risorse finanziare che possano permettere, attraverso una sapiente opera di riscostruzione: formale e botanica, di riportare quei beni alla loro originaria integrità. L'elenco è lungo; non comprende – come ricordato – soltanto beni che interessano le coste dei due laghi, ma riguardano anche aree collinari e montane delle due province: Novara e Verbano/Cusio/Ossola: Villa Conelli a Belgirate, il parco di Villa la Palazzola a Stresa, sempre a Stresa il giardino botanico Alpinia, Villa Nigra a Miasino, Villa Fedora di Baveno, sempre a Baveno il giardino di Villa Mussi, la Villa Cavallini a Lesa, il museo e le serre di Villa Faraggiana a Meina e ancora: Villa Giulia e Villa Maioni a Verbania e villa S. Remigio, sempre a Verbania, Villa Bernocchi a Premeno e per finire Villa Caselli a Masera . Nell’elenco si è cercato di inserire l’elenco completo delle proprietà pubbliche come sopra descritte, non tutte richiedono interventi di recupero in quanto alcune già oggetto di finanziamenti, anche recenti, e altre in condizioni di buona manutenzione. Volutamente, perché deve essere oggetto di più attenta analisi circa costi e destinazioni d’uso, in questa proposta non si è affrontato, se non marginalmente, il tema del recupero delle residenze, cosa che dovrà, invece essere oggetto di attenzione da parte degli stessi enti proprietari, vuoi in sede di recovery fund, o in occasione dei finanziamenti strutturali eropei 2021/2027. Detto questo, ritornando al tema principale, in quasi nessun caso, ne conosciamo solo due, crediamo si sia mai affrontano, in maniera adeguata, il problema della corretta gestione di questi beni, tanto meno della loro valorizzazione turistico/culturale. Il già precario stato dei parchi è stato ulteriormente compromesso in questi ultimi anni da avversità atmosferiche estreme che lo hanno duramente colpito. Se poi a questi eventi eccezionali, si aggiunge lo scarso livello manutentivo, se non il vero e proprio stato di abbandono e che la loro cura attenta e professionale non sembra essere una priorità delle amministrazioni proprietarie, il quadro complessivo è tutt'altro che incoraggiante. Non senza ragione si può affermare che vi sia una vera e propria emergenza riguardo questi beni, la cui sopravvivenza botanica, ma non solo, è seriamente messa a rischio se non già pesantemente compromessa. In alcuni casi poi anche lo stato degli immobili presenti nei siti non è dissimile da quello dei parchi che li ospitano.
Vogliamo ricordare che, per i parchi prossimi alle coste dei due laghi, è lo stesso Piano Paesaggisto Regionale che individua obiettivi di salvaguardia e valorizzazione, nonché linee di azione dirette alla conservazione integrata del patrimonio edilizio delle ville storiche con i relativi giardini e parchi, promuovendo la fruizione pubblica dei luoghi.
Una missione chiara che dovrebbe quindi coinvolgere anche i beni pubblici riconducibili alle categorie di quelli citati dal Piano; una missione che dovrebbe essere quindi condivisa e perseguita, senza riserve, da parte delle amministrazioni pubbliche proprietarie.
L’obiezione sulla mancanza di risorse, trova in questa circostanza una risposta unica e forse non ripetibile.
Condizione irrinunciabile è quella che gli Enti facciano sistema, riconoscendone la valenza paesaggistica, culturale e storica dei beni, ed anche economica, diventando ragione fondante di un accordo tra enti che miri al riscatto dell'intero patrimonio, Accordi di programma, convenzionamenti multilaterali, coordinamenti adeguati, qualsiasi altro strumento oggi la normativa mette a disposizione degli Enti pubblici, dovrebbe essere mobilitato per raccogliere intorno allo stesso obiettivo i soggetti proprietari.
La valenza sinergica del progetto che proponiamo, e che ben potrebbe comprendere altri analoghi siti ove identificati, è evidente, inserendosi in un ben definito disegno pianificatorio sovracomunale, riscattando la stasi che regna diffusa, nobilitando i beni ora negletti, riammettendoli in un circuito virtuoso che, una volta valorizzati, possa diventare elemento dell'offerta culturale e turistica di un territorio che trae una parte rilevante delle proprie risorse economiche da questo comparto. Deve nascere anche la consapevolezza che la manutenzione corretta deve accompagnare i possibili investimenti. Anche su questo fronte, quella della manutenzione, deve compiersi un salto di qualità che, facendo sistema, potrebbe essere meglio raggiunta, mobilitando le professionalità migliori, seguendo protocolli ben definiti, agendo secondo buone altrove consolidate pratiche, nulla lasciando al caso, alla trascuratezza, al disinteresse.
I BENI INSERITI N PROGETTO
SINTESI
Valore
estetico
Belgirate:
Giardino di villa Conelli. Piccolo
giardino, gia pertinenza di Villa, ora di proprietà comunale. E’
un esempio, sostanzialmente integro, dei grandi parchi del
Maggiore.La corretta conservazione garantirebbe questa sua
“esemplare” funzione. Non si ravvisano necessità di nuove
risorse, ma di un accordo tra enti per la corretta gestione e
valorizzazione .
Valore
identitario
Stresa:
Villa Palazzola
Inimitabile
e pregevole esempio della trasformazione ottocentesca della costa
Piemontese del lago Maggiore, dopo il suo lascito al Comune ha
iniziato un trentennale declino che ne mina la sopravvivenza. Al
momento costituisce il patrimonio della fondazione partecipata da
Comune e Regione, istituita per il recupero e la gestione della
villa, ma priva di risorse.
Il
suo parco di oltre 12.000 mq richiede opere di manutenzione
straordinaria che ne impediscano l’ulteriore degrado e che ne
possano consentire l’apertura al pubblico.
Si
stimano euro 500.000 le risorse necessarie incluse quelle per il
recupero delle serre, da dedicarsi a caffetteria e dell’edificio
residenziale di pertinenza la villa da dedicarsi a guardiania e
servizi.
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Giardino
Alpinia
valore
botanico
Posto
in posizione panoramica privilegiata sul versante montano di
Stresa, gestito da un Consorzio di Enti, dedicato essenzialmente
alla conservazione della flora alpina, richiederebbe risorse per
interventi di completamento della manutenzione di tutto l’ampia
area di circa 40.000 mq. entro cui si stende, inclusa la
realizzazione di una struttura di servizio e di accoglienza per i
visitatori.
Si
stima la necessità di risorse di euro 200.000,00
Non
si ravvisa un problema di gestione, quanto di sola valorizzazione
comune
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Valore
naturalistico/ identitario
Verbania:
Villa S. Remigio .
Un
grande parco, di circa 80.000 mq, di villa storica, ora di
proprietà Regionale, solo in parte rimasto integro, ora al centro
di un grande progetto di recupero, già finanziato. Esempio
importante per la presenza delle essenze, autoctone ed esotiche,
che hanno trovato sul Maggiore il loro ideale habitat.
Mentre
non si individua la necessità di nuove risorse per il recupero in
corso, si ravvisa la necessità che venga individuata una comune
modalità tra enti per la corretta successiva gestione e
valorizzazione.
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Valore
storico
Masera:
Villa Caselli
E’
una dimora ottocentesca posizionata sulle alture di Masera,
all'interno di un parco di oltre 35.000mq. gioiello naturalistico,
con alberi ad alto fusto, vigneti, edifici di servizio.-
Nel
1993 il Comune di Masera acquistò l'immobile.
Villa
Caselli è un edificio a pianta pressoché rettangolare in stile
neoclassico: l’area totale della proprietà è di 62'000 mq.
Per
la parte a vigneto è stata individuata una modalità di recupero
e gestione, mentre permane la necessità di disporre di risorse
per il recupero dell’area parco e dell’intera area a vigneto,
stimabili, stante l’entità, in euro
400.000,00
e di individuare una comune modalità di corretta futura gestione
tra Enti e di valorizzazione.
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Valore
storico/identitario
Meina:
Villa
Cavallini
Dimora
storica sulle rive del Maggiore, transitato alla proprietà
comunale, oggi è sede di una scuola a indirizzo agrario, ma
paradossalmente il grande parco sta perdendo la propria identità
originaria, abbandonato ad un destino che, sino ad oggi non sembra
aver invertito il suo declino. L’area del parco è di oltre
80.000 mq.
Considerata
la necessità di ricostruzione, anche integrale, del parco in
alcune sue parti e la vastità del medesimo,
si stimano necessarie risorse non inferiori a 1.000.000,00 di
euro.
La
successiva gestione e valorizzazione comune rimane un’esigenza
rilevante.
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Valore
storico/identitario
Serre
di villa Faraggiana
Il
sito è stato recuperato grazie ad un accordo siglato tra il
Comune proprietario ed una fondazione. Si ravvisa la necessità di
risorse aggiuntive solo per completare il recupero attuato.
Indicativamente
euro 50.000,00
Non
si ravvisano necessità di gestione comune, ma solo di
valorizzazione
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Valore
identitario
Baveno:.
Villa Fedora
Parco
all’Inglese idi dimora storica a ridosso della costa del lago,
si stende per oltre 20.000 mq. circa, costituendo un elemento
fortemente identitario dell’impronta paesaggistica del lago
Maggiore conseguente l’insediamento delle ville storiche
Fortemente compromesso, anche a a seguito di un fortunale, è’
attualmente in corso un’opera di recupero dell’intero parco
con una spesa di circa 300.000,00 euro . Residuerebbero solo
alcuni interventi minori riferibili alla destinazione funzionale
del recupero in atto delle serre storiche.
Si stima in 100.000,00 la risorsa mancante.
Rimane
da condividere con gli altri soggetti proprietari la corretta
comune futura gestione e valorizzazione.
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Valore
storico
Baveno:
Villa Mussi
Parte
residuale di un parco di villa storica, poi transitato nelle
proprietà pubblica comunale, mantiene una consistenza di oltre
4,000 mq, totalmente da ricostruire nella sua impronta botanica e
, in parte, in quella formale.
Rapportando
la consistenza a quello di Villa Fedora e tenuto conto del tipo di
intervento che richiede: essenzialmente botanico, la
risorsa necessaria può essere stimata in euro 150.000,00
Rimane
da condividere con gli altri soggetti proprietari la corretta
comune futura gestione e valorizzazione. Valore
identitario ed estetico Verbania
: Villa Giulia | |
Esempio
di dimora con parco a lago, la palazzina, Branca, risale al 1847.
Nel tempo ha subito alterne sorti e vari passaggi proprietari.
Nel 1932 venne acquistata dalla allora azienda di soggiorno per
dedicarla a casa da gioco. Con lo scioglimento dell’azienda, i
beni sono transitati al Comune che l’utilizza per eventi e
manifestazioni. Il parco, non vastissimo, circa 5.000 mq, è
favorito dalla ottima posizione climatica. Il patrimonio botanico
è ancora rilevante senza necessità di interventi con
consistenti. La buona conservazione e manutenzione delle opere
d’arte a lago e di alcune pertinenze, e alcune integrazioni
botaniche lo valorizzerebbero a meglio.
Come
per tutti gli altri casi, rimane
da condividere la corretta comune futura gestione. Si
stima la necessità di una risorsa non superiore a 100.000,00 euro Valore
storico/urbano Verbania
: Villa Maioni Villa
d'epoca del primo novecento, posta tra il lago, dove si affaccia,
e l’abitato della città di Intra, acquistata dal Comune nel
1977 per adibirla a biblioteca, sua attuale destinazione. Il
parco che la circonda è di circa 30.000 mq. Di stile Inglese,
fortemente impoverito a seguito di fortunale, per cui si richiede
la sua ricostruzione botanica e il suo adattamento formale a parco
pubblico urbano.
Considerata la sua dimensione e gli interventi da realizzarsi,
si stima la necessità di una risorsa di 300.000,00 euro. Come
per tutti gli altri casi, rimane
da condividere la corretta comune futura gestione e
valorizzazione.
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| Valore
storico/identitario
Miasino:
Villa Nigra:
splendido
esempio di residenza aristocratica di campagna, tra le più belle
dell’intero, risalente, nel corpo di fabbrica più antico, al
tardo ‘500. Dall'anno 2004 la Villa è divenuta proprietà
dell'Amministrazione Comunale che ha provveduto a recuperare l'ala
sud-ovest e che ha in dato corso al restauro delle splendide
facciate affrescate. Villa Nigra nella stagione estiva è inoltre
sede di mostre e concerti.
Il parco di pertinenza è di circa 4,000 mq. e richiede opere di
migliorie e ricomposizione botanica.
Considerata
l’entità della superficie e la natura delle opere, la risorsa è
stimata in euro 100.000,00.
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Valore
arboreo/botanico
Premeno:
Villa Bernocchi
E
la più bella e famosa delle tante ville signorili sorte a Premeno
nei primi decenni del ‘900. La
Villa
Bernocchi è immersa in un grande parco. Oggi Villa Bernocchi è
di proprietà del comune di Premeno ed è la sede dei principali
eventi .
La villa è al centro del parco di
60.000 metri.
Un
fortunale ha devastato alcuni anni fa la parte sommitale del
parco. Complessivamente esso richiede interventi di manutenzione
straordinaria, ricostruzione paesaggistica e botanica e
valorizzazione e recupero di aree.
Considerata
l’entità dell’area e la natura degli interventi da eseguirsi
, la
risorsa necessaria si può ragionevolmente stimare in 250.000,00
euro.
Rimane
ferma la necessità di corretta successiva condivisa gestione e
valorizzazione.
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