PARCO DEL MEISINO: IL COMUNICATO
ITALIA NOSTRA aps
Consiglio Regionale del Piemonte
Via Massena, n. 71 – 10128 Torino
Tel. 011/500056; email piemonte-valledaosta@italianostra.org
Prot. 16 /25
Torino, 2/04/2025
ANSA ansa.piemonte@ansa.it
La Repubblica torino@repubblica.it
La Stampa torino@lastampa.it
Corriere Torino corrieretorino@rcs.it
dott. Marco Menduni marco.menduni@lastampa.it
dott. Pier Paolo Luciano p.luciano@repubblica.it
dott Umberto La Rocca ularocca@rcs.it
dott. Gabriele guccione gguccione@rcs.it
per conoscenza:
Sindaco di Torino sindaco.lorusso@comune.torino.it
Assessore Tresso assessore.tresso@comune.torino.it
Oggetto: comunicato stampa per il Parco del Meisino
Italia Nostra, in quanto associazione di tutela salvaguardia e conservazione del
patrimonio artistico e naturale della nazione ancora una volta esprime il proprio
dissenso rispetto a quanto sta succedendo al Parco del Meisino dove, nonostante
le modifiche al Piano originario, continuano a venire sacrificati alberi, anche
secolari, per costruire un fantomatico Centro dello Sport, dove per sport non si
intendono le attivitĂ “dolci” che sarebbero opportune vista la delicatezza e
vulnerabilitĂ dell'ambiente, ma stravaganti attivitĂ riservate a pochi e quindi
indifendibili, attivitĂ che con lo sport non so quanto abbiano veramente a che fare.
Dove al nome originario di Parco viene sostituito quello di Centro solo per eludere
la Valutazione di Impatto Ambientale, per non parlare della consultazione pubblica.
Il Regolamento del Verde della cittĂ viene stravolto da chi dovrebbe in primis
difenderlo, vengono compiute irregolaritĂ , come depositi di materiali da
costruzione a ridosso dei colletti di piante superstiti senza considerare i danni che
verranno arrecati alle loro radici. Di fronte poi alle scadenze prossime del
finanziamento PNRR le norme piĂ¹ elementari di cautela nei confronti
dell'ambiente non vengono piĂ¹ rispettate, è necessario fare in fretta, non perdere
tempo. E se qualcuno ostacola con proteste pacifiche i lavori ecco che scattano gli
avvisi di garanzia: 39 pacifici cittadini vengono ora indagati solo perchè continuano
a difendere il parco dalle ruspe inviate da chi in primis il Parco dovrebbe difendere
e proteggere, gli assessori addetti, il direttore ed il commissario dell' Ente protetto
Parco del Po. La protesta pacifica è un diritto fondamentale in un paese
democratico, ma si vuole ora smontare pezzo dopo pezzo anche questo diritto.
Le giustificazioni degli addetti ai lavori “migliorare la fruizione del parco”, non
convincono perchè il dovere essenziale dell'ente parco e degli amministratori
dovrebbe essere quello di tutelare gli alberi e le riserve naturali, fonti di servizi
ecosistemici alla cittĂ . Servizi che verranno a mancare ai cittadini di Torino e che
niente e nessuno chissĂ per quanto tempo potrĂ loro restituire.
per il Consiglio Regionale di
Italia Nostra Piemonte APS
la presidente
Adriana Elena My
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